lunedì 18 aprile 2016

Dietro la mia porta

Luce che mi lava gli occhi/ quest’abbandono mi prende l’anima/ mi cuce addosso/ ogni frammento della mia stessa pelle/ la ricompatta in immobilità d’istanti/ Ritornano voci fruscii/ dietro la porta del mio lento andare/ Ad occhi chiusi mi sento immergere/ profondità d’acqua io stessa/ Tocco il fondo senza oscurarmi/ Fulmine risalgo d’impeto/ attraversando l’aria/ per riposare/ umile erba/ nel caldo sottobasco della mia stessa vita/. *** i.p.

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